Modellino Bugatti 57C Scià di Persia by Matrix
La ditta di modellini Matrix intra con un modello veramente spettacolare nel modo delle riproduziuoni in scala 1:18, la più apprezzata, secondo me.
Dopo aver realizzato solo riproduzioni in scala 1:43, Matrix debutta finalmente nell’affollato e competitivo settore della scala 1:18.
Lo fa con un modello davvero impegnativo, riproducente una Bugatti Type 57C Cabriolet VanVooren, appartenuta allo Scià di Persia. Un debutto più che convincente, a giudicare dalle immagini.
La versione speciale dello Scià di Persia era tra i modelli più spettacolari che si adattano a un telaio Type 57, ed ha una storia particolare alle spalle che vale la pena di esser raccontata.
Mohammad Pahlavi è nato il figlio di Reza Pahlavi, aveva l’incarico di occuparsi della modernizzazione dello stato islamico ed era anche un grande cultore di automobili.
Succedette al padre alla guida dell’Iran dal 1941 e solamente lì11 febbraio del 1979, i musulmani conservatori, guidati dall’Ayatollah Khomeini, si ribellarono e rovesciarono la monarchia della dittatura di Mohammad con il movimenti politici denominati Rivoluzione Islamica.
Come la sua seconda di tre mogli, Mohammad sposò la principessa Fawzia, una figlia del re Fouad d’Egitto. Le nozze vennero celebrate al Cairo il 14 marzo 1939. Poiché l’Iran aveva buoni rapporti con l’Egitto e gran parte del mondo occidentale, molti paesi inviarono regali per il matrimonio che includevano un aeroplano reale e diverse auto uniche.
Il governo francese inviò come dono di nozze questa automobile speciale, che aveva commissionato a due eccellenze transalpine: la carrozzeria Van Vooren e Bugatti.
Utilizzando le linee fluide di Figoni e Falaschi come ispirazione, Van Vooren ha lavorato sul telaio 57808, un Bugatti di tipo 57C basso. Il loro risultato, a mio giudizio è spettacolare e molto scenografico.
I punti salienti inusuali introdotti da Van Vooren includevano un parabrezza molto corto che poteva essere avvolto nella paratia e un top a scomparsa che era nascosto da un pannello dietro l’abitacolo.
Bugatti ha contribuito con un telaio tipo 57C dotato di un motore con compressore, che sprigionava un impressionante potenza di 175 cavalli (130 kW) con una cilindrata di 3245 cc.
Fino al 1979, la Bugatti rimase nella Royal Court of Iran, ma dopo le vicende politiche fu venduta, ad un prezzo irrisorio e l’acquirente spedì la Bugatti negli Stati Uniti. A questo punto l’auto è stata pesantemente modificata tanto da arrivare ad ospitare un V8 di origine americana sotto il cofano.
Fortunatamente fu spedita in Inghilterra per un restauro completo e minuzioso ad opera di Rod Jolly Coachbuilding e Louis Giron.
Dopo il restauro, cambiò diversi proprietari per approdare nelle scenografiche sale del Petersen Museum in California accanto ad alcune delle auto più importanti del mondo.
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