Una Volvo V70 usata un po’ costosa.
Vendo Volvo V70 usata, condizioni meccaniche e di carrozzeria non perfette. Prezzo richiesto non trattabile 20milioni di dollari.
Questa inserzione, apparentemente folle, è apparsa sulle pagine della rivista Usa duPont Registry, specializzata in auto e residenze costose.
Il ‘valore’ nascosto di questa wagon piena di graffi sui paraurti e acquistabile nel mercato delle auto di seconda mano per un migliaio di dollari, sta nella targa d’immatricolazione, un pezzo davvero unico e per cui potrebbe essere facile raggiungere la quotazione indicata di 20milioni di dollari, qualcosa come 17 milioni di euro.
L’auto reca, davanti e dietro, due targhe con la dicitura New York, un vero ‘gioiello’ per i collezionisti che è frutto della normativa – in vigore alla fine degli Anni ’70 nello Stato di New York – che consentiva ai residenti di richiedere targhe personalizzate, con sigle e nomi di fantasia. Così, il padre dell’attuale proprietario della Volvo V70, ordinò secondo le procedure prevista questa immatricolazione ed ottenne l’unica targa ‘ufficiale’ al mondo con la scritta New York.
“Alla fine degli Anni ’70, quando ho suggerito a mio padre di ordinare la targa, sapevo che era speciale – ha detto a duPont Registry – ma non mi ero mai reso conto di quanto fosse speciale. Abbiamo girato questa targa su vari veicoli negli ultimi 40 anni e ora la cedo, attraverso la vendita della Volvo.
La targa è completamente trasferibile al nuovo proprietario e potrà essere usata su qualsiasi automobile“.
Ed aggiunge ” Il trasferimento della registrazione sarà gestito da un avvocato e tutti i soldi saranno depositati in garanzia fino al completamento della transazione”.
Una procedura che tiene evidentemente conto dell’importanza della somma ma che fa anche riferimento alla rarità della targa: “Ci sono pochissime cose al mondo di cui c’è un solo esemplare – ha ribadito il proprietario – e che l’acquisterà sarà l’unico a possedere un pezzo di storia di New York”.
Questa targa è però una delle più falsificate, perché tutti i negozi di souvenir della Grande Mela ne propongono copie di ogni formato, rigorosamente made in China e del costo di pochi dollari.
Fonte Ansa
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