23^ Coppa Città della Pace: vincono Scarabelli – Adorni su A112.
Agonismo alle stelle per una competizione svoltasi in un territorio suggestivo e con un clima mite che ha richiamato tanto pubblico.
La 23ª Coppa Città della Pace, vinta dall’equipaggio composto da Giovanni Scarabelli e Giovanni Adorni su Autobianchi A112 Abarth del 1975, del Classic Team Eberhard, con appena un centesimo di vantaggio su Salvatore Cusumano e Alberto Carrotta su Autobianchi A112 Abarth 58 del 1973 e due centesimi su Mario Passanante ed Elisa Buccioni ancora su Autobianchi A112, auto del 1972 della Scuderia FM Franciacorta Motori, è stata una fra le più combattute degli ultimi anni.
Pochi centesimi, come si nota subito, hanno diviso gli equipaggi al vertice della classifica, tanto che solo in serata gli organizzatori hanno potuto comunicare le graduatorie ufficiali, tenendo in tensione per ore i driver iscritti, anche a causa dell’elevato numero di ricorsi.
Decisamente più distanziati gli altri concorrenti, come i favoriti Margiotta e La Chiana su Volvo P544 Sport e Barcella e Ghidotti ancora su Autobianchi A112 Abarth (a 14 centesimi) quarti a pari merito per punteggio, con questi ultimi classificati quinti per anzianità del veicolo, come prescrive il regolamento. Prima vettura del raggruppamento 1, quello delle vetture più datate, la Fiat 508 Balilla Sport di Vesco e Guerini, sesta con 16 centesimi di distacco dai vincitori, che ha preceduto, sempre di un’inezia (2 centesimi) la Lancia Aprilia di Turelli e Turelli, settima.
Si annoverano ben 7 Autobianchi A112 tra i primi dieci classificati, confermando la bontà della piccola vettura di Desio.
Per quanto riguarda la graduatoria delle Top Car, che parametra il risultato assoluto in base all’età delle vetture, il successo ha arriso a Vesco e Guerini su Fiat 508 S Balilla Sport, davanti a Turelli e Turelli su Lancia Aprilia e a Di Pietra e Di Pietra su Fiat 508 C. Tutte le prime 11 appartengono alla raggruppamento 1.
Per quanto riguarda la classifica femminile c’è da registrare il primo posto dell’equipaggio Fanti – Serri ancora su una Autobianchi A112, con i colori del Classic Team Eberhard, che precedono nell’ordine Cinelli – Scaramuzzi sempre su A112 e Bottini – Boscarin su di una Porsche 911 T.
Mio personalissimo occhio di riguardo, come al solito, alle Mini in gara che con sei equipaggi iscritti ha visto classificarsi al ventiduesimo posto il duo Vincenzi – Rizziero su Innocenti Mini Cooper Mk3 del 1970 che correvano con i colori della Scuderia Nettuno.
I 97 binomi che si sono schierati al via all’Hotel Nerocubo, si sono poi dati battaglia, nel senso più cavalleresco del termine, dato che in queste specialità si vince per destrezza e non per velocità, dalle 9,30 alle 17,30, percorrendo le strade della Vallagarina e dell’Alta Valsugana alla ricerca delle 16 postazioni dove hanno sostenuto le 55 prove di precisione, allestite all’Hotel Nerocubo, a Marco, all’Ossario di Rovereto, nella campagna di Aldeno, a Vigolo Vattaro, a Calceranica, a Levico, di nuovo a Calceranica dopo la sosta per il pranzo, a Ravina, ad Aldeno, a Marco, a Besenello, di nuovo Ravina, ad Aldeno, alla Cantina Vivallis e infine nello spazio della Protezione Civile a Marco.
Una maratona che ha messo a dura prova piloti, navigatori e organizzatori. Per dare vita ad una gara come questa la Scuderia Adige Sport ha dovuto mobilitare 30 commissari di gara, 30 volontari, 20 cronometristi e 5 giudici di gara.
Complice la bella giornata di sole, la competizione si è così trasformata in una ghiotta opportunità per promuovere il territorio. Gli attraversamenti più suggestivi sono stati senza dubbio quelli che hanno interessato il centro di Rovereto, con via Paoli vestita a festa per salutare il passaggio di vetture cariche di storia, taluna costruite prima della Seconda Guerra Mondiale. Anche i passaggi lungo i laghi di Caldonazzo e Levico, quelli nella campagna atesina a sud di Trento e quelli a Marco hanno creato la cronice ideale per una sfida appassionante.
Da domenica la mostra dedicata alle opere consacrate al tema della velocità si sposterà dall’Urban City all’Hotel Nerocubo.
Quella che risulterà vincitrice diventerà l’icona della 24ª edizione, alla quale fra poco si comincerà a pensare in seno alla scuderia Adige Sport.
Per info: www.coppacittadellapace.com
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