65 anni fa debuttavano a cinema Alfetta e Fangio, al fianco di Amedeo Nazzari.
La ‘prima’ portò fortuna, quattro giorni dopo arriva titolo Mondiale F1,
Dopo un lungo iter produttivo e burocratico (all’epoca la censura era molto stretta) il 24 ottobre di 65 anni fa debuttò nelle sale cinematografiche il film ‘L’Ultimo Incontro’ in cui un Amedeo Nazzari, all’apice della carriera, recitava interpretando il ruolo di un ingegnere collaudatore dell’Alfa Romeo a fianco di nomi illustri dell’automobilismo agonistico come Juan Manuel Fangio, Nino Farina, Consalvo Sanesi e Felice Bonetto.
Una ‘prima’ che portò decisamente fortuna alla Casa del Biscione perché quattro giorni dopo questa data – il 28 ottobre – Fangio con la monoposto 159 (erede della 158) vinse in Spagna il suo primo titolo iridato e fece guadagnare all’Alfa Romeo la seconda vittoria nel Mondiale di Formula Uno.
Il film era una produzione della celebre accoppiata Ponti – De Laurentis, che mescolava noir ed erotismo (del tempo) con le splendide immagini delle Alfa Romeo da corsa dell’epoca e l’ambientazione nell’Autodromo di Monza, compreso l’anello sopraelevato di velocità. Recitato, oltre che da Nazzari, anche dalla splendida Alida Valli e da Jean-Pierre Aumont, ‘L’Ultimo Incontro’ vide la partecipazione alla sceneggiatura dello scrittore Moravia ed ebbe un discreto successo commerciale in quanto incassò – nelle diverse edizioni, compresa quella per i Paesi di lunga spagnola ‘Perdicion’, in tedesco ‘Erotik’ e in francese ‘Dernier rendez-vous’ – un totale di 414milioni di lire. Del debutto avvenuto nel 1951 resta soprattutto la bella immagine di Amedeo Nazzari accanto a Fangio, che siede al volante dell’Alfa 158 – nota come Alfetta – che era stata vittoriosa nell’edizione 1950 del Mondiale di Formula Uno.
Nell’anno del debutto de ‘L’Ultimo Incontro’, il 1951, l’Alfa Romeo porta in pista la 159 e partecipa al massimo campionato e debutta con 3 successi consecutivi, vincendo il GP della Svizzera in maggio proprio con Juan Manuel Fangio, il GP del Belgio in giugno con Nino Farina ed il GP di Francia in luglio, ancora con Fangio. Il grande pilota argentino si aggiudicherà anche l’ultimo Gran Premio della stagione 1951, quello in Spagna il 28 ottobre che gli consegnerà il suo primo titolo iridato.
L’Alfa Romeo 159, progettata dal mitico ingegner Gioacchino Colombo, era dotata di un motore 8 cilindri in linea di 1,5 litri che, grazie alla sovralimentazione con compressore volumetrico Roots a due stadi, erogava 425 Cv (erano 350 nella 158) saliti a 450 nel GP di Spagna decisivo per la vittoria nel Mondiale 1951. La velocità di punta era di 305 km/h.
Fonte ANSA
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