Investire in Ferrari, Maserati e Bizzarrini è un buon affare.
Da tempo, visti gli elevati aumenti di valore fatti segnare da esemplari top di brand storici, come Ferrari, Mercedes ma anche Lamborghini, Maserati, Lancia e Bizzarrini, il mondo degli investimenti finanziari ha iniziato ad occuparsi di auto da collezione e di rarità storiche e racing.
Un’attività che può essere paragonata a quella che muove – su cifre milionarie – il mondo dell’arte e dell’attività di compravendita legata ai grandi capolavori o, semplicemente, alla passione per un autore anche contemporaneo. Ma che nel caso delle quattro ruote da collezione non può trascendere dalla passione e dalla certezza che certi esemplari sono tanto rari quanto irripetibili come una tela o una scultura di grande valore.
Un trend che viene ora sviluppato ed enfatizzato dalla società svizzera Hetica Capital, advisory del fondo Hetica Klassic Fund, che fa entrare per la prima volta nel mondo della finanza le auto d’epoca e da collezione con risultati che – a sei mesi dalla nascita – sono considerati straordinari, “Il rendimento di Hetica Klassik Fund, 3,10% netto in sei mesi dalla nascita è un rendimento straordinario – ha detto ad ANSA Carlo Calarco fondatore & Ceo di Hetica Capital – a conferma di quanto il mercato delle auto da collezione non sia affatto correlato dall’andamento dei mercati finanziari che hanno sofferto per il Covid e ora per il conflitto in Ucraina”.
Hetica Klassik Fund realizza questi rendimenti attraverso le plusvalenza fatte registrare nella vendita delle vetture, ed anche dai valori di mercato, calcolati in base all’andamento dei prezzi risultanti delle piu importanti aste internazionali.
I periti accreditati che lavorano per il fondo – spiegano a Hetica – esperti Fiva ed esperti veicoli d’epoca (eVe) certificati, iscritti al registro Aicq/Sicev, sono chiamati ogni semestre ad aggiornale le perizie delle auto acquistate dal fondo, per verificarne l’aumento o il decremento del valore.
Da uno studio pubblicato sul sito di Hetica si rileva, al riguardo, che le vetture storiche e da collezione fanno segnare gli incrementi più elevati nell’ambito di tutti gli investimenti, + 91% al traguardo dei 5 anni e 288% dopo 10 anni, contro – ad esempio – i gioielli che crescono rispettivamente del 41% e del 138%.
“Il fondo punta su marchi iconici – spiega Calarco – in continua crescita nelle quotazioni, come Ferrari, Lamborghini, Porsche e le youngtimers con un palmares sportivo. E soprattutto vetture realizzate in pochi esemplari come la Bizzarrini e la Fiat 1500 Touring SS recentemente acquisite.
Tra le ultime ‘opere d’arte in movimento’ entrate a far parte della dotazione di Hetica Klassic Fund c’è la Bizzarrini 1900 Gt Europa con numero d telaio 1, sulle 12 costruite, e sarà presente a Villa Olmo dal 20 al 22 maggio e successivamente esposta sino ad ottobre al Museo dell’Automobile di Torino, in occasione di un evento dedicato al grande Giotto Bizzarrini.
“L’obiettivo di raccolta del fondo è di 200 milioni – ha sottolineato Calarco – che è una quota che potrebbe addirittura essere superata, visto l’interesse dimostrato da parte di molti collezionisti, di conferire nel fondo le loro vetture. Hetica Klassik Fund prevede infatti anche la possibilità del conferimento in natura, quindi con le auto stesse. Stiamo trattando collezioni importanti”.
L’elenco dei gioielli ‘racchiusi’ in questo fondo non è noto per riservatezza, ma si sa per certo che ne fanno parte una Lagonda LG45 del 1937, un Alfa Romeo 1900 SS Touring del 1955, una Fiat 1500 Touring SS (una delle sei rimaste su 18 costruite e tutte con diversi colori), varie Ferrari tra cui le F360 challenge e F430 Scuderia e, naturalmente, la Bizzarrini 1900 GT Europa appena acquistata.
Fonte Ansa
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