Auto: Aci, in Italia 4,3 milioni di vetture storiche.
Gli italiani sono appassionati di auto storiche: su 40,2 milioni di vetture in circolazione, 10 milioni hanno più di 20 anni d’età.
Hanno valore storico e collezionistico 4,3 milioni, il 43,9% del totale delle “over 20”: 388mila fanno parte della “Lista di Salvaguardia” di Aci – riconosciute tra le 5,9 milioni tra i 20 e i 29 anni – e 3,9 milioni sono le “over 30”. I dati emergono dall’indagine “Il motorismo storico in Italia.
1° Rapporto sul mondo delle auto storiche”, realizzata dalla Fondazione Filippo Caracciolo, il centro studi dell’Aci e presentata oggi al Senato. Il 62% degli italiani appassionati di auto storiche ne possiede almeno una.
Nel complesso, il patrimonio delle auto storiche sfiora i 104 miliardi di euro (5,4% del Pil), distribuito per il 57% nelle regioni del Nord Italia, il 27% del Centro e il 16% nel Sud e nelle Isole. Il valore medio per auto è pari a 24.200 euro. Le auto del parco circolante ultraventennale sono diffuse soprattutto nel Mezzogiorno, mentre quelle di maggiore pregio storico e valore economico sono concentrate quasi esclusivamente al Nord.
Per il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, si tratta “di un mercato non più di nicchia, che si sta espandendo con ricadute economiche significative, in termini di valore e indotto, e che appassiona sempre di più anche le giovani generazioni”. Sono quasi due i miliardi spesi l’anno per mostre e manifestazioni, e 5,2 per il mantenimento delle auto storiche. Per Aci i dati confermano l’urgenza di distinguere, a livello normativo, le auto storiche da quelle vecchie, inquinanti e senza valore collezionistico. Questo, aggiunge il presidente Aci, “non solo per tutelare il valore di veicoli unici”, ma anche “per evitare la crescita di preoccupanti sacche di elusione fiscale. Le auto storiche devono essere tutelate, le auto vecchie, invece, sostituite, e, per il bene dell’intero sistema-mobilità, i loro proprietari devono essere messi in condizione di acquistare auto più sicure, più efficienti e più rispettose dell’ambiente”.
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