Barcella e Ghidotti su Fiat 508C vincono la 35^ edizione della Winter Marathon.
L’equipaggio bergamasco, a bordo della Fiat 508 C del 1938 con il numero 12 della scuderia 0-30 Squadra Corse, partito dalla settima posizione conquistata nella prima tappa disputata giovedì sera, ha saputo interpretare al meglio la seconda e più impegnativa frazione di venerdì conquistando infine il secondo personale successo nella manifestazione dopo quello ottenuto nel 2019.
A completare il podio due coppie bresciane composte entrambe da padre e figlio: Fabio e Marco Salvinelli su Fiat 508 C del 1938 (numero 10), nuovamente a podio dopo il 3° posto del 2021 e Lorenzo e Mario Turelli su Lancia Aprilia del 1937 (numero 7, Scuderia Brescia Corse) per la prima volta sul podio della Winter Marathon.
È stata, questa, una edizione fortemente caratterizzata dalla neve caduta copiosamente nella serata di giovedì e presente anche nel ‘tappone’ di venerdì su tutti i passi dolomitici più caratteristici (Gardena e Pordoi in particolare) e il consueto freddo estremo che ha toccato quota -12°C sulla cima del Passo Pordoi.
Molti gli apprezzamenti da parte dei concorrenti e altrettanto soddisfatti gli organizzatori che hanno garantito, con l’aiuto del personale di servizio lungo tutto il percorso di gara e il costantemente monitoraggio delle vetture tramite il sistema di tracking GPS installato da BE Traced, lo svolgimento del percorso base con la disputa di tutte le prove previste, due sole delle quali annullate a causa del malfunzionamento di un’apparecchiatura dei cronometristi.
La gara.
L’evento, iniziato ufficialmente giovedì 19 gennaio con le verifiche al Savoia Palace Hotel (sportive) e nella centrale Piazza Sissi (tecniche), è proseguito in serata con la Tappa 1 che ha impegnato i concorrenti in un percorso di oltre 110 km attraverso la Val di Sole con partenza e arrivo in Piazza Righi a Campiglio e la sosta per la cena a metà percorso al Ristorante La Baracca sul passo Tonale (m. 1884), con il nuovo transito delle vetture in centro a Folgarida per la disputa di inedite prove e la conferma dei passaggi già molto apprezzati nell’edizione del 2022 in centro a Ponte di Legno – calorosa l’accoglienza del pubblico al controllo timbro predisposto in Piazza XXVII Settembre – e nella Pista Ghiaccio Val di Sole che è stata nuovamente teatro di alcune fra le prove più impegnative e spettacolari dell’intera manifestazione.
Sotto una costante nevicata e con strade completamente imbiancate la prima tappa si concludeva con Alberto e Federico Riboldi (Fiat 508 C, 1937) al comando della classifica parziale con 83 penalità davanti a Barcella-Vecchi (Porsche 356 C Coupé, 1963) con 84, i Turelli a 88, Aliverti-Valente e Bellini-Tiberti (entrambi su Fiat 508 C del 1937) fermi rispettivamente a 96 e 98, Gatta-Maffina (Lancia Ardea, 1941) a 100, Barcella Ghidotti a 103, Salvinelli-Salvinelli a 104, Sala-Cioffi (Lancia Aprilia, 1937) e Belometti-Vavassori (Fiat 508 C, 1937) a chiudere la top ten con 108 penalità.
Venerdì 20 gennaio alle 13.30 la gara ripartiva dal centro di Campiglio per la Tappa 2 di oltre 360 km con gli equipaggi presentati come sempre dall’inconfondibile voce di Guido Schittone.
La prima parte di percorso portava i concorrenti al valico del Passo Mendola (m. 1363) fino al Safety Park di Vadena; svolte le 7 prove all’interno del moderno centro di guida sicura a sud di Bolzano la carovana si spostava in direzione della Val Gardena attraverso Castelrotto e il Passo Pinei (m. 1437).
Nei gruppi di prove cronometrate e di media sin qui previste (le uniche in diurna), i Turelli prendevano il comando della gara con 142 penalità seguiti da Barcella-Vecchi (151), i Riboldi (156), Barcella-Ghidotti (166), Aliverti-Valente (168), Bellini-Tiberti (182), Belometti-Vavassori (183), i Salvinelli (190), Gatta-Maffina (195) e Sala-Cioffi (decimi con 202 penalità).
Giunti ai piedi del Passo Gardena (m. 2136) gli equipaggi si preparavano ad affrontare quella che tradizionalmente è la più impegnativa parte di percorso, resa ancor più suggestiva dalla tanta neve presente sulla strada e dal freddo pungente che ha toccato anche quota -12°C; con il valico nell’ordine dei passi Gardena, Campolongo (m. 1875) e Pordoi (m. 2239) prima della discesa in Val di Fassa la classifica cambiava ancora con Barcella-Ghidotti che prendevano la testa con 236 penalità superando i Turelli (fermi a 241) e precedendo Aliverti-Valente (263), Barcella-Vecchi (265), i Salvinelli (in costante recupero a 275), i Riboldi (281), Malucelli-Bernuzzi su Lancia Beta Montecarlo del 1976 (339), Sala-Cioffi (345), Bellini-Tiberti (che scivolavano a 364 per un problema tecnico su una prova cronometrata) e Sisti-Gualandi (Lancia Aprilia, 1937) con 384.
Il transito in Val di Fassa portava i concorrenti all’ultima serie di prove predisposte sui passi Costalunga (m. 1752) e Nigra (m. 1690) che non portavano a grossi scossoni nella graduatoria, con Barcella-Ghidotti (267 penalità) che mantenevano il comando allungando sui Turelli (280) con Aliverti sempre terzo a 294 e Salvinelli quarto a sole 6 penalità dal podio; la sosta per la cena, per la prima volta tenutasi al Four Points by Sheraton nel moderno complesso fieristico di Bolzano, permetteva agli equipaggi di godere di un po’ di riposo prima del rush finale.
L’ultima parte di gara riportava le vetture a Bolzano attraverso il passo Palade (m. 1518) con le ultime PC della gara prima del rientro a Campiglio attraverso la Val di Non e la salita da Folgarida verso passo Campo Carlo Magno. Barcella-Ghidotti non commettevano errori e centravano così il secondo personale successo (dopo quello del 2019) seguiti da Fabio e Marco Salvinelli che completavano una grande rimonta che li portava al secondo posto finale precedendo di un soffio i Turelli con Aliverti-Valente al quarto posto e i giovani Barcella-Vecchi al quinto; sesti i Riboldi seguiti da Sala-Cioffi e Bellini-Tiberti.
A chiudere la top ten Malucelli-Bernuzzi e Bisi-Cattivelli su Porsche 356 B Coupé del 1964.
Gli altri risultati.
Al primo posto fra gli equipaggi interamente stranieri gli inglesi Massimiliano e Edoardo Ottochian su Austin Mini Cooper S Mk I del 1960 che bissano il risultato del 2022 mentre fra le Scuderie il successo è andato alla Franciacorta Motori che ha preceduto, nell’ordine, Brescia Corse e 0-30 Squadra Corse; il primato nella classifica riservata agli equipaggi under 30 è dell’equipaggio Barcella-Vecchi, ottavi assoluti su Porsche 356 C Coupé del 1963 mentre il primo equipaggio femminile è quello formato da Emanuela Cinelli e Loretta Stofler su Innocenti Mini Cooper Mk I del 1969.
Primo equipaggio nella speciale graduatoria della Prove di Media è quello composto dai piacentini Pighi-Callegari su Porsche 356 B Roadster del 1961 con il numero 28 sulle fiancate.
Terminata invece con un verdetto netto la sfida-nella-sfida fra i due amici e commentatori di Sky Sport Davide Valsecchi e Guido Meda: a spuntarla è stato il primo, navigato da Gabriele Ricco su Lancia Fulvia Coupé Rallye 1.3 HF del 1968 che è arrivato 56° assoluto anticipando il ‘collega’, navigato da Stefano Valsecchi, che ha invece chiuso all’86° posto su Alfa Romeo 1750 Berlina del 1970.
La Winter Marathon 2023, di fatto, si è chiusa qui; non si sono disputate infatti le caratteristiche prove spettacolo sul laghetto ghiacciato. Dopo un sopralluogo effettuato venerdì mattino, in accordo con le autorità locali, è stato riscontrato che non c’erano le condizioni per garantire la sicurezza e l’incolumità dei partecipanti, ritenendo quindi necessario il provvedimento adottato.
Premiazioni.
Alle ore 11.00 di sabato 21 gennaio si è dunque svolta la cerimonia di premiazione in Piazza Sissi con la consegna di trofei e premi speciali: per il podio del Trofeo Porsche erano previsti altrettanti premi da collezione consegnati da Stefano Mor, direttore generale del Gruppo Saottini Auto.
Al primo equipaggio straniero (Massimiliano ed Edoardo Ottochian) sono andati due trofei e un monopattino elettrico Sparco, che ha consegnato anche un riconoscimento per la partecipazione a Guido Meda e Davide Valsecchi. 3 voucher offerti da Digitech Timing (per la partecipazione scontata al Franciacorta Historic del prossimo aprile) erano previsti per l’equipaggio italiano proveniente da più lontano (Virdis-Giordo) e per il 3° e 2° classificato fra gli under 30 (Bertoni-Brendolan e Bonomi-Maiolini) mentre al primo equipaggio femminile – Cinelli-Stofler su Innocenti Mini Cooper Mk I del 1969 – oltre ai due trofei sono andati 2 cofanetti VIP offerti da Nashi Argan.
Premiato anche l’equipaggio greco Argyros-Bakos (Porsche 911, 1965) con una pregiata riproduzione di arma da fuoco offerta da Uberti Replicas.
Le migliori scuderie hanno ricevuto come premio confezioni di formaggi Auricchio mentre il primo equipaggio classificato nelle Prove di Media (Pighi-Callegari) altri due trofei e un orologio da collezione di Perazzi; ai primi 20 equipaggi classificati 2 coppe e altrettante confezioni di formaggi Ambrosi per concludere con gli equipaggi a podio premiati con 3 grandi formati di vino Villa Trasqua e 6 paia di occhiali Persol della collezione Steve McQueen. Emozionante infine la consegna del trofeo dedicato ad Alberto Bergomi (scomparso esattamente un anno prima) vinto da Alberto e Federico Riboldi per aver interpretato al meglio le 6 PC previste nella Pista Ghiaccio sul Passo Tonale.
Va dunque in archivio anche questa 35ª edizione della Winter Marathon con il prossimo appuntamento già programmato per venerdì 7 e sabato 8 aprile quando prenderà il ‘via’ la 16a edizione del Franciacorta Historic.
Con il tempo veramente invernale che hanno affrontato gli equipaggi tutti sono vincitori.
Fonte Ufficio Stampa Winter Marathon, che ringrazio! come anche Pierpaolo Romano per le fotografie.
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