Bugatti, 90 anni fa prima stagione grandi successi sportivi.
Per molti costruttori del secolo scorso sono state le vittorie nelle competizioni motoristiche a far conoscere la marca e a decretarne il successo commerciali e industriale.
E’ il caso di Bugatti, il costruttore di supercar che ha sede a Molsheim e fa ora parte del Gruppo Volkswagen – che esattamente 90 anni fa fu in grado, grazie al determinante contributo del celebre ‘mantovano volante’ Tazio Nuvolari, di conquistare le prime pagine dei giornali e accendere la passione dei pionieri dell’auto con la vittoria nel marzo di quell’anno al Gran Premio di Tripoli.
L’agile e veloce Bugatti Type 35B con motore 8 cilindri sovralimentato da 140 Cv non solo dominò quel mese l’importante gara in terra d’Africa ma vinse anche, con la ‘vecchi volpe’ Louis Chiron di Monaco la gara sul circuito dell’Esterel Plage in Francia.
Il 1928 fu un anno davvero entusiasmante per Bugatti, visto che le sue vetture dominarono delle 26 gare disputate, conquistando il primo posto in 23, tra cui 11 Gran Premi e la Targa Florio, la corsa su strada più dura del mondo.
La Bugatti Type 35 polverizzò all’epoca i suoi rivali grazie al design innovativo e alla leggerezza complessiva.
Già 90 anni fa, questa auto da corsa aveva componenti realizzati in alluminio, tra cui l’alloggiamento del motore e della trasmissione, la carrozzeria e le ruote. In quel periodo i regolamenti sportivi precisavano solo che le auto da corsa dovevano pesare tra i 550 e i 750 chilogrammi mentre non c’erano regole sulla potenza.
Bugatti optò per un robusto, potente e affidabile 8 cilindri in linea, concentrandosi sulla riduzione del peso in altre parti del veicolo. E i successi proseguirono con la T35C con cui Louis Chiron vinse i Gran Premi di Roma, della Marna in Francia, di San Sebastian in Spagna e quell’Europa, che si corse a Monza.
Il pilota Alberto Divo ottenne altrettanto successo con la Bugatti Type 35B e nel maggio del 1928 si prese la soddisfazione di ottenere il primo posto nella Targa Florio, precedendo Giuseppe Campari con un’Alfa Romeo.
E speriamo che il marchio Bugatti possa tornare prestamente alle corse per onorare una tale prestigioso passato!
Fonte Ansa
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