La Vernasca Silver Flag incorona le sue regine.
La 26^ edizione della Vernasca Silver Flag è stata un trionfo di cultura motoristica e di passione per la storia delle competizioni automobilistiche. Settimo evento nel calendario di ASI Circuito Tricolore, la “Silver Flag” 2022 – organizzata dal 10 al 12 giugno dal Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca federato ASI – ha confermato di essere un punto di riferimento internazionale tra i concorsi dinamici di conservazione e restauro per vetture storiche da competizione.
Al termine delle tre sfilate sull’originario percorso della corsa in salita “Castell’Arquato-Lugagnano-Vernasca”, che si disputò per 17 edizioni dal 1953 al 1972, sono state incoronate le auto più rappresentative esaminate dalla giuria tecnica durante le soste nel paddock allestito sul lungofiume di Castell’Arquato, città d’arte immersa nella Val d’Arda piacentina.
È stata eletta Best of Show del concorso l’Alfa Romeo TZ2 del 1966 portata dall’inglese Simon Kidston, mentre i prestigiosi Trofei ASI per l’auto meglio conservata e per quella meglio restaurata sono stati assegnati rispettivamente alla Lancia Aurelia B20 GT del 1952 di Paolo Saporetti e alla OSCA 187 S del 1957 condotta da Franco Adamoli.
Il Premio Speciale della FIVA (la Federazione Internazionale dei Veicoli Storici) è andato alla Lola T142/20 F5000 del 1968, portata alla Vernasca Silver Flag dal tedesco Ehrbar Rober.
Il tema di questa edizione era “Campioni si diventa… a scuola”. Villeneuve, Nuvolari, Farina, Stewart, Clark, Fittipaldi, Lauda, Schumacher: esiste un fil rouge che lega questi assi del volante. Talenti della guida amati da tutti, che sono diventati padroni dei loro mezzi andando… a scuola. Perché l’angusto abitacolo delle monoposto addestrative è da sempre il luogo dove il dilettante prepara la tesi di laurea per diventare professionista. Su queste auto propedeutiche, benché siano vere e proprie macchine da corsa, ogni domenica si confrontano intere generazioni di costruttori e piloti.
ASI Circuito Tricolore gode dei patrocini dei Ministeri del Turismo e della Cultura e dell’ANCI, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, perché il motorismo storico è patrimonio nazionale ed è un’eccellenza che l’Italia esporta in tutto il mondo.
Fonte Ufficio Stampa ASI, che ringrazio!
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