“Memorial Dante Giacosa”: alle origini del Design “Made in Fiat”.
Si è tenuto a Neive (CN) il tradizionale festival che celebra l’ingegno del più famoso progettista di Fiat e autore di modelli iconici, come la Topolino, la 600 e la leggendaria 500 del 1957.
La sua eredità professionale è stata al centro del convegno di domenica dove è intervenuto Roberto Giolito, responsabile dell’Ente Heritage di Stellantis e “papà” della 500 del 2007.
Nella Torre dell’Orologio inaugurata una suggestiva mostra fotografica, realizzata con il contributo del Centro Storico Fiat di Torino che ha concesso fotografie, disegni tecnici e manifesti.
Nel borgo medioevale esposti alcuni modelli storici di Fiat, ideati da Giacosa, mentre sulle colline patrimonio Unesco andava in scena la parata delle mitiche 500 d’epoca.
Lo scorso fine settimana si è svolta la sesta edizione del Memorial Dante Giacosa che ha reso omaggio a uno dei più celebri progettisti di tutti i tempi. Organizzato dal Comune di Neive (CN), luogo che ha dato i natali alla famiglia dell’ingegnere Dante Giacosa (1905 – 1996) e dove riposa, il tradizionale festival ha proposto un ricco programma di eventi, esposizioni e mostre per far conoscere al grande pubblico l’ingegno di colui che ideò modelli iconici, come la Topolino, la 600 e la 500, con cui diede vita alla motorizzazione di massa in Italia.
Tra le attività che hanno riscosso maggiore interesse il convegno sulla sua figura professionale, che si è tenuto domenica presso il salone del Castello di Neive, cui hanno partecipato designer di fama mondiale come Giorgietto Giugiaro, Enrico Fumia e Roberto Giolito. Proprio quest’ultimo, responsabile dell’Ente Heritage di Stellantis e “papà” della 500 del 2007, ha raccontato un aneddoto che spiega molto bene la forza creativa di Giacosa: “Per me è stato un grande onore essere invitato come relatore alla conferenza del Memorial Dante Giacosa, nella sua città d’adozione. Ebbi la fortuna d’incontrare l’ingegnere durante i miei primi anni al Centro Stile Fiat, allora ubicato in Strada della Manta, e ricordo il suo interesse e la sua fulgida visione nel vedere in azione i primi calcolatori che noi utilizzavamo in via sperimentale per disegnare le vetture. La sua opera rappresenta ancora oggi il compendio essenziale per chiunque si accinga a pensare alle nuove forme dei mezzi di trasporto, per visione, inventiva e solidità dei concetti”.
Un suggestiva mostra fotografica con il contributo del Centro Storico Fiat di Torino
Tra i momenti clou della manifestazione l’inaugurazione sabato della mostra fotografica e documentale dedicata alla figura di Giacosa, allestita presso l’antica Torre dell’Orologio. Aperta al pubblico per tutta l’estate, la suggestiva raccolta si compone di scatti, disegni e manifesti concessi dell’Ente Heritage di Stellantis, attraverso il prezioso contributo del Centro Storico Fiat di Torino. Ospitato nell’elegante edificio liberty, in via Chiabrera n. 20, il museo custodisce una ricchissima collezione di automobili, cimeli, modellini, manifesti pubblicitari e un enorme patrimonio documentale con cui ripercorre le tappe cruciali dell’azienda nata nel 1899. Attualmente il Centro Storico documenta l’attività Fiat nel corso del Novecento, nei diversi settori aziendali, e raccoglie più di 5.000 metri lineari di testimonianze cartacee; 300.000 disegni tecnici; 18.000 manifesti; 1.300 bozzetti; 5.000 tra volumi e riviste di automobilismo e storia industriale; 6 milioni di immagini; 200 ore di filmati storici. Tra gli ambienti allestiti nel museo un posto d’onore spetta alla fedele riproduzione dell’ufficio di Dante Giacosa.
In centro esposti alcuni preziosi modelli Fiat e sulle colline patrimonio Unesco il tour delle mitiche 500 .
Il borgo medievale di Neive ha accolto alcuni dei modelli del marchio torinese, nati dalla matita di Dante Giacosa, che hanno fatto la storia dell’automobilismo internazionale: dalla leggendaria Topolino del 1936 alla Fiat Cisitalia del 1947, anche in versione cabrio, dalla Fiat Touring del 1966 alla Fiat 128 del 1970, solo per citarne alcune. Ma ovviamente tutti gli occhi erano puntati su alcuni esemplari della più famosa creazione dell’ingegnere: la Fiat 500 del 1957. Entrato a pieno titolo nell’immaginario collettivo, superando i confini dell’automotive, il mitico “cinquino è stato anche protagonista di un bellissimo tour, tra le colline patrimonio Unesco, che ha unito le tre torri storiche di Castagnole, Barbaresco e Neive.
Ripercorrere brevemente la storia di questa icona del Made in Italy significa anche dare il giusto valore al progetto rivoluzionario di Dante Giacosa che tutt’oggi appare moderno e innovativo. Era il 4 luglio 1957 quando a Torino fu presentata la Nuova 500, la “piccola grande vettura” che divenne ben presto un simbolo della motorizzazione di massa. Nonostante le dimensioni ridotte, il design di Dante Giacosa ha massimizzato il volume interno, riuscendo a creare uno spazio sorprendentemente ampio, tale da poter accogliere quattro passeggeri. Il tettuccio in tessuto pieghevole di serie conferiva a quest’auto economica un tocco di lusso, riducendo al contempo l’utilizzo dell’acciaio, materiale preziosissimo per l’epoca e necessario per la sua produzione.
Dal 1957 al 1975 viene realizzata interrottamente, in cinque diverse serie, raggiungendo la quota record di oltre 4 milioni di unità, tanto da essere uno dei modelli Fiat più venduti di tutti i tempi. Poi, il 4 luglio del 2007, sempre a Torino, viene presentata la nuova generazione della Fiat 500, destinata a diventare un successo globale commercializzato in 100 Paesi nel mondo e che si è guadagnato numerosi premi, tra cui il “Car of the Year” e il “Compasso d’oro”, quest’ultimo trofeo vinto da entrambe le generazioni nel 1959 e nel 2011. E lo scorso anno è stata lanciata la terza generazione, la Nuova 500, la prima full electric di Fiat che è pronta, ancora una volta, a rivoluzionare la mobilità urbana nel segno della sostenibilità.
Fonte Stellantis Heritage, che ringrazio!
Commenta!