Mercedes 190 ‘EVO II’, 30 anni fa la supercar da 235 CV.
Un compleanno a tutta velocità, quello che celebra i trent’anni della Mercedes 190 E 2.5-16 Evolution II. Nel 1990, Mercedes-Benz lanciava infatti la berlina sportiva ad alte prestazioni, che altro non era se non la versione ‘street legal’ dell’omonima vettura da corsa DTM.
Prodotta in sole 502 vetture e sempre rifinita in metallo blu-nero, si riconosceva al primo sguardo grazie all’imponente alettone posteriore che richiamava direttamente al mondo del motorsport e della velocità. La 190 Evolution II, con i suoi con 173 kW (235 CV) andava a ridefinire l’immagine della ‘Baby Benz’.
Questa sport car, ribattezzata dai suoi fan semplicemente come la ‘EVO II’, sanciva il successo della serie 201 tra le vetture ad alte prestazioni del proprio segmento. Uno status, quello della ‘EVO II’ che era evidente anche nel prezzo: i clienti con ambizioni sportive dovevano infatti spendere circa 130.000.000 di Lire per portarsene un esemplare in garage.
In confronto, la 190 E 1.8 (80 kW/ 109 CV), nata per conquistare un target molto più giovane rispetto a quello tradizionale della Stella, aveva circa la metà dei cavalli e costava meno di un terzo della EVO II.
Un anno prima, Mercedes-Benz aveva presentato la 190 E 2.5-16 Evolution (‘EVO I’), progettata anche in versione ‘street legal’. La sportiva 190 E 2.3-16, lanciata nel 1984, fu la base dello sviluppo di quella supercar.
L’imponente alettone posteriore rese la EVO II probabilmente una delle vetture di serie Mercedes-Benz più accattivanti dall’epoca della 300 SL ‘Gullwing’ (W 198) del 1954. Per ottimizzare la deportanza stabilizzante sull’asse posteriore, l’alettone aveva un lembo retrattile sulla traversa superiore.
Nella parte posteriore inferiore, l’ala poteva anche essere inclinata e lo spoiler anteriore era regolabile longitudinalmente in due posizioni. Tra le modifiche introdotte, l’EVO II era dotata di ulteriori irrigidimenti per la carrozzeria e ruote più grandi da 17 pollici in vista dell’impegno in DTM.
Le modifiche aerodinamiche fornirono ulteriore deportanza rispetto all’EVO I: grazie all’alettone e allo spoiler anteriore, la deportanza massima dell’asse posteriore dell’EVO II arrivava fino a 57,1 chilogrammi, fino a 21,2, sull’asse anteriore.
Le vetture da corsa DTM derivate dalla 190 E 2.5-16 Evolution II rispettarono le aspettative che il loro vistoso design prometteva. L’EVO II debuttava per la prima volta in una gara il 16 giugno 1990 sul Nordschleife del Nürburgring.
Per l’ultima gara DTM della stagione, il 15 ottobre 1990 all’Hockenheimring, tutti i team piloti adottarono l’EVO II. Kurt Thiim ottenne la prima vittoria per la vettura il 5 agosto 1990 nella prima gara della gara sul tracciato di Diepholz. Nel 1991, Klaus Ludwig fu secondo a bordo della EVO II, e nel 1992 vinse il campionato piloti DTM davanti a Kurt Thiim e Bernd Schneider.
Nella stagione 1992, i piloti Mercedes-Benz vinsero ben 16 su un totale di 24 gare DTM con la EVO II.
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