Opel Ascona, la tedesca compie cinquant’anni.

Opel Ascona, la tedesca compie cinquant’anni.

Faceva il suo debutto nel 1970, cinquant’anni fa, la Ascona di Opel che riportava la casa tedesca nel segmento delle berline medie. Il campo, era quello che Opel aveva abbandonato una dozzina di anni prima, quando era uscita di produzione quel modello di Kadett più elegante che era stata venduta per alcuni anni con il nome di Opel Olympia.

Riprendendo per questo modello il nome della cittadina svizzera, Opel inaugurava anche l’usanza di chiamare le sue vetture con nomi che terminavano con la lettera A. All’inizio degli Anni Settanta, Ascona era il prototipo della berlina sportiva con sbalzi ridotti, pensata per essere maneggevole ma anche divertente da guidare.

Il nuovo modello si collocava tra la Kadett e la Rekord delle quali riprendeva molte componenti: della prima aveva gran parte degli organi meccanici e della seconda il motore ridotto a 1.584 cc in versione normale da 68 CV (50 kW) e S da 80 CV (59 kW), cui si affiancava un 4 cilindri di 1.897 cc da 90 CV (66 kW).

Alle versioni con carrozzeria berlina a 2 e 4 porte, offerti negli allestimenti base e lusso, nel marzo 1974 si affiancò la station wagon Voyage, con finiture esterne tipo legno.

Era la prima compatta lifestyle di un costruttore tedesco. Invece di essere una classica station wagon, la versione 2 porte era un veicolo per il tempo libero, rivolta alle giovani famiglie e che precorreva le station wagon lifestyle così popolari oggi.

A questo modello pionieristico, di gran lunga in anticipo sui tempi fece seguito un allestimento più convenzionale. Nella primavera del 1971 la gamma fu ulteriormente ampliata con le versioni Ascona 1.9 S e Ascona SR. Quest’ultima montava un motore di 1,6 litri da 80 CV (59 kW) oppure uno di 1.9 litri da 90 CV (66 kW). A richiesta con i motori più potenti era disponibile una trasmissione automatica a 3 rapporti prodotta da Opel.

La prima serie di Opel Ascona fu prodotta fino all’estate 1975, poi seguita da una seconda (Ascona B) e poi una terza (Ascona C) a trazione anteriore. Sulla base della seconda serie di Ascona, erano state realizzate alcune fortunate versioni per le competizioni che ampliarono il successo e la popolarità della casa tedesca nei rally, dopo i successi ottenuti con la Kadett.
Al volante della Ascona SR iscritta all’Euro Händler Team, Walter Röhrl e Jochen Berger conquistarono il Campionato Europeo Rally del 1974 vincendo sei delle otto prove e dominarono il campionato con il punteggio mai più superato di 120 punti.

Nel 1975, poco prima che la Ascona-A fosse sostituita dalla generazione B, Röhrl e Berger prevalsero anche nel Rally dell’Acropoli, conquistando la prima vittoria di Opel nel Mondiale Rally.

Nel 1976 il reparto corse Opel cominciò a sviluppare una “super-Ascona” da costruire in solo 400 esemplari allo scopo di ottenere l’omologazione sportiva. Per la sua realizzazione la Casa tedesca di servì della consulenza tecnica della Cosworth che sulla base del 4 cilindri della Rekord Diesel realizzò un 4 cilindri bialbero a 16 valvole di 2.410 cc con 2 doppi carburatori Weber 48 DCOE che trasmetteva 240 CV all’asse posteriore.

Alla sua prima corsa, il Rallye di Montecarlo del 1980, la Opel Ascona 400 conquistò il quarto posto assoluto con Anders Kullang. La prima vittoria arrivò al successivo Rally di Svezia dove si impose con l’equipaggio Kullang-Berglund. Con questa vettura a trazione posteriore Walter Rohrl e Christian Geisdorfer vinsero poi il Campionato Mondiale Piloti del 1982.

 

Fonte Ansa

 

 

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Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

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