Opel e la Rivoluzione dell’Automobile di Massa: La Storia della “Laubfrosch”
Verso la metà del secolo scorso, l’automobile smise di essere un lusso per pochi privilegiati e divenne un mezzo di trasporto accessibile a tutti, grazie anche a pionieri come Opel.
Cento anni fa, Opel compì un passo epocale introducendo la catena di montaggio, ispirata dai viaggi dei fratelli Fritz e Wilhelm von Opel negli Stati Uniti, dove avevano visto all’opera questo innovativo metodo produttivo.
Nell’agosto del 1923, i fratelli Opel si riunirono con i loro tecnici e commercianti per discutere il futuro dell’azienda. Fritz Opel propose l’idea audace di produrre una nuova utilitaria utilizzando la catena di montaggio, ma incontrò una forte opposizione. Tuttavia, ispirato dal successo di Andrè Citroen con la sua 5 CV in Europa, Fritz perseverò, convincendo infine l’azienda a investire nella produzione in serie.
Opel decise di costruire un unico modello, più piccolo rispetto ai suoi predecessori, utilizzando la catena di montaggio. Questa decisione storica segnò l’inizio di una nuova era per Opel e per l’industria automobilistica tedesca nel complesso.
La tensione in fabbrica era palpabile mentre gli ingegneri progettavano la nuova Opel 4/12 HP e installavano nuove attrezzature. Opel aveva un vantaggio finanziario, avendo conservato gran parte dei proventi delle esportazioni all’estero, consentendo loro di acquistare le attrezzature più moderne dagli Stati Uniti.
Il nuovo modello doveva essere robusto, elegante e adatto alla produzione in serie, mentre offriva anche prestazioni moderne ed economiche. Così nacque la Opel 4/12 HP, soprannominata “Laubfrosch” per il suo colore verde, che divenne rapidamente popolare tra il pubblico grazie al suo prezzo accessibile e al basso consumo di carburante.
Il successo della “Laubfrosch” portò Opel ad ampliare la gamma di modelli disponibili, incluso un modello con un motore più grande e potente. La produzione in catena di montaggio consentì a Opel di ridurre i costi e di stabilizzarsi sul mercato, mentre molti dei loro concorrenti fallivano durante la “grande epidemia” dei costruttori d’automobili del 1925.
Così, Opel si affermò come leader nel segmento delle utilitarie e contribuì alla democratizzazione dell’automobile, rendendola accessibile a un numero sempre maggiore di persone.
Testo di Renzo Raimondi per Motori Storici.
Commenta!