Porsche 924 Carrera GTS, l’incontro con Röhrl 40 anni dopo.
Quaranta anni dopo l’unica stagione in cui ha gareggiato con Porsche, uno dei più grandi assi nella storia dei rally, il tedesco Walter Röhrl, si è incontrato di nuovo, in occasione del suo 74mo compleanno, con la speciale 924 Carrera GTS Rally che portò al debuttò il 15 maggio del 1981 all’International ADAC Metz Rally.
Per iniziativa del Porsche Heritage and Museum quella particolarissima vettura, che era entrata nella collezione di Weissach il 27 agosto del 1982, dopo una stagione di gare, è stata ora completamente restaurata e messa a disposizione del due volte campione del mondo rally per una ‘reunion’ assieme al suo storico co-pilota Christian Geistdörfer. Dopo l’ADAC Metz Rally – con la livrea oro e nera Monnet – dove arrivarono secondi assoluti Röhrl e Geistdörfer vinsero nel 1981 il Rally dell’Assia, il Serengeti Safari Rally, l’Anterior Palatinate Rally e il Baltic Rally.
La 924 Carrera GTS fece la sua ultima gara al Rally Boucles de Spa nel febbraio 1982 ma, questa volta, con il celebre pilota Jacky Ickx e con una diversa livrea blu (legata allo sponsor Gitanes) al posto della vernice originale oro e nera del produttore di cognac Monnet.
Con le varianti Carrera della serie 924, Porsche aveva dimostrato in quegli anni che il concetto di transaxle poteva avere successo anche nel motorsport e la 924 Turbo (Tipo 931) fornì la base per interessanti sviluppi, come la 924 Carrera GT (Tipo 937) da 210 Cv omologata per il Gruppo 4 e la 924 Carrera GTS (Tipo 939) da 240 Cv, potenza che arrivava a 275 Cv nella variante Clubsport 275. Di questo modello venne poi prodotta anche la versione GTR – progettata esclusivamente per l’uso in pista – con potenza di 375 Cv. Compresi tutti i prototipi, furono prodotte in totale 59 vetture.
Il motore turbo a quattro cilindri 2.0 litri della 924 Carrera GTS restaurata per Röhrl – curiosamente senza numero di serie perché era un’unità di prova: era un motore – è sopravvissuto perfettamente a una stagione di rally senza danni nel 1981 e fornisce ancora oggi prestazioni eccezionali. Oltre alle parti soggette ad usura, una serie di componenti del telaio e il sistema di alimentazione del carburante, i componenti esistenti sono stati revisionati, ricostruiti e installati di nuovo senza eccezioni durante il processo di restauro, spaziando dalle pinze dei freni originali della 911 Turbo fino all’alloggiamento dell’intecooler saldato a mano.
Un esame endoscopico del motore e del turbocompressore KKK 26 non ha evidenziato eventuali anomalie e il cambio (che è stato smontato e controllato per ragioni di sicurezza) non ha egualmente mostrato segni di usura. Grazie agli stock di Pirelli è stato reparto anche anche un treno di pneumatici nella misura 255/55 R15 con il battistrada dell’epoca. In questo lavoro gli specialisti di Weissach hanno potuto avvalersi dell’esperienza, del know-how e della documentazione completa fornita dal loro ex collega Roland Kussmaul, un ingegnere e pilota di rally egli stesso, che ha costruito l’auto in due mesi per il campionato tedesco di rally nel 1981.
“Il problema più grande nel rimettere in servizio l’auto – afferma Kuno Werner, capo dell’officina del museo – non è stata la tecnologia, ma il fatto di mantenere segreta l’operazione”.
Il piano era che la 924 Carrera GTS si presentasse alla porta principale del due volte campione del mondo di rally nel giorno del suo 74mo compleanno. E siccome Röhrl conosce alla Porsche così tante persone è stato difficile mantenere riservato il progetto.
“È stata una grande sorpresa per me – ha detto un felicissimo Walter Röhrl – Sono sceso dall’auto 40 anni fa e da allora non mi ci ero più seduto. Quindi sono rimasto sbalordito quando Roland si è presentato all’improvviso con questa macchina.
Questa 924 Carrera GTS mi ha aperto le porte alla Porsche ed è il motivo per cui sento un legame particolarmente stretto con esso. Per me è un viaggio indietro nel tempo che mi ha fatto sentire subito più giovane di 40 anni”.
Fonte Ansa
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