Volkwagen Pescaccia, ha 50 anni l’auto tuttofare.
Una pubblicità della Volkswagen of America, descrivendo la nuova Typ 181 lanciata nel 1972 nel vasto mercato Usa recitava: ‘Finalmente un’auto che può essere qualsiasi cosa’.
E per non allontanarsi da questo concetto, questo strano veicolo – a metà strada fra una Maggiolino Cabrio e una Munga, il mezzo militare della Auto Union DKW Munga – venne battezzato negli Stati Uniti Thing, cioè Cosa. Da noi questa particolare automobile era già arrivata, come in altri mercati europei, nell’estate del 1970, con il nome di Pescaccia, mentre in Germania Volkswagen la battezzò Kurierwagen, Safari in Sudamerica e Messico, Thing in Usa e Trekker in Gran Bretagna.
Una cosa è certa: valutando questo progetto a mezzo secolo di distanza ci si accorge che effettivamente – e con largo anticipo sui tempi – la Volkswagen aveva ideato un modello davvero tuttofare, che si adattava ad ogni possibile fascia di clientela e di impiego, con una trasversalità che ne ha anche fatto uno dei protagonisti di quello che oggi viene definito il mondo lifestyle.
La Thing/ Pescaccia era nata come veicolo militare, a seguito della richiesta fatta alla fine degli Anni ’50 dalla NATO a tre Paesi (Italia, Francia e Germania) per fornire un mezzo versatile e adatto alla situazione europea, con specifiche di ‘veicolo militare leggero da ricognizione’.
Più volte rivista, anche per un cambio dei capitolati nel 1966, la Typ 181 ha visto la luce in variante militare alla fine degli Anni ’60. Di questa versione, in forza alla Bundeswher, sono state prodotte nell’intero ciclo di vita oltre 50mila esemplari. Da notare che successivamente la Casa di Wolfsburg sviluppò per impieghi militari anche il modello Typ 183 – denominato Iltis – a motore anteriore e con trazione integrale, lanciata nel 1978 per sostituire la DKW Munga.
Volkswagen durante lo sviluppo della 181/Pescaccia aveva valutato anche la potenzialità di questa torpedo anche come modello per i privati, mettendo parallelamente a punto una prima versione per l’Europa e, in una seconda fase, una variante per gli Stati Uniti e i mercati in via di sviluppo dell’America Latina. Per questo ‘sbarco’ oltre oceano venne scelta la fabbrica di Puebla in Messico dove già si produceva il Maggiolino.
Realizzata su elementi del furgone T1b e della Typ 3, cioè la berlina due volumi 1500 che era stata presentata nel 1961, la 181/Pescaccia venne così adattata con poche modifiche all’uso civile e presentata al Salone di Francoforte del 1969.
La carrozzeria, piuttosto squadrata e spartana, tradiva l’origine militare del progetto ma evidenziava non solo grande praticità, ma anche una apprezzabile robustezza, pur essendo una due ruote motrici e non un vero fuoristrada.
Il motore era il 4 cilindri boxer di 1493 cc con 44 Cv derivato da quello del Maggiolino e della 1500, e nella versione base – che secondo il listino del 1970 costava 1.550.000 lire, il doppio di una Fiat 500 – prevedeva una capote con telo da montare su centine, con finestrini laterali in tela e plastica trasparente, non particolarmente pratiche e copertura in plastica rigida.
La semplicità costruttiva e la costruzione con organi (come le sospensioni) sovradimensionati ne fecero il mezzo ideale per la campagna, per le zone di mare – adatta anche a strade accidentate e un fuoristrada non troppo impegnativo – mentre non trovava una utilizzazione ideale né in città (non si poteva chiudere!) e nemmeno in autostrada.
Per la produzione della 181/Pescaccia si utilizzarono gli impianti di Wolfsburg dal debutto e fino al 1974, per passare poi al polo di Hannover (fino al 1983) dedicato ai veicoli commerciali.
La fabbricazione in Messico, a Puebla, venne avviata nel 1970 ed è durata fino al 1980. Successivamente al debutto in America del Nord e del Sud, Volkswagen ha portato la 181/Pescaccia anche in Indonesia e la produzione è stata avviata a Jakarta nel 1973, dove è proseguita anche in questo caso al 1980.
Fonte Ansa
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